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FIDASC Copiare significa non avere idee
Viviamo nell?epoca del plagio e dei cloni che spesso, per?, sono soltanto delle brutte copie realizzate da chi ormai ha finito cartucce e idee, e crede di poter vivere solo di rendita. |
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In vita mia non ho mai copiato. E ne sono orgoglioso. In campo scolastico, prima, e poi a livello professionale, associativo e federale, non ho mai scansato la fatica di inventare e di costruire, evitando le scorciatoie comode che sono invece battute da chi ha poche idee e ancor meno coraggio. Oggi, al tempo di internet e di Wikipedia, questa pratica dello scopiazzamento ? sempre pi? frequente e sempre meno disapprovata oltre che scarsamente punita. Quelli che hanno fatto scuola, si fa per dire, sono stati i cinesi, con la loro sfrenata mania di saccheggiare a piene mani le idee di altri, mettendoci sopra un?etichetta che, come nel caso del marchio CE, ? anch?essa imitata in maniera assai truffaldina. Il tutto con l?abilit? di restare sempre ?sul filo del fuorigioco?. Poi, sono arrivati i cinesi-italiani che, invece di rimboccarsi le maniche, non hanno trovato di meglio che scimmiottare, spesso in modo raffazzonato e grossolano (e quindi anche un po? patetico) ci? che altri avevano inventato e sperimentato con grandi sforzi e a prezzo di indicibili sacrifici. Nella vita di tutti i giorni, lo scopiazzamento sembra ormai aver preso il sopravvento in ogni campo, dall?automobilismo all?informatica, senza alcuna esclusione. Anche nello sport. Nel tiro a volo, ad esempio, alla nostra sudata e originale invenzione del training sporting (peraltro coperta da regolare copyright) ? stato risposto, nel giro di alcuni mesi, con un compak verde che aveva solo il dichiarato e non certo nobile intento di creare confusione, incertezza e divisioni fra i tiratori. A totale discapito della credibilit? e della limpidezza dello sport e minando quello spirito di solidariet? e familiarit? che ha sempre caratterizzato lo sporting. La frenesia della rincorsa a tutti i costi, per?, non si ? certo arrestata. Anzi. Di fronte ai continui fallimenti e al vistoso trend negativo di alcune specialit? tiravolistiche, la risposta non ? stata la ricerca di idee nuove e originali. No, ancora una volta si ? preferito battere un sentiero scoperto e valorizzato da altri. Non solo con la speranza di riuscire a mettere la classica pezza, ma soprattutto con la certezza di non fare neanche la pi? piccola fatica. Per i non addetti ai lavori, e anche per chi conosce la materia, cercher? di essere pi? chiaro possibile, scrivendo pane al pane e vino al vino. Dopo le ben note vicende che ci hanno privato di due specialit? di indiscutibile derivazione venatoria e che, tra l?altro, avevamo resuscitato (nel caso dello sporting) o inventato di sana pianta (come il tiro combinato da caccia), la Fidasc si ? ancora una volta rimboccata le maniche ed ha intrapreso un cammino del tutto nuovo. Nuovo per l?Italia, si badi bene, perch? invece, con i suoi novant?anni di et? l?english sporting ? la specialit? tiravolistica pi? vecchia al mondo. Nel giro di pochi mesi, il successo ? stato a dir poco travolgente. E non solo a livello nazionale, ma soprattutto in campo internazionale: lo scorso anno, con la partecipazione al Mondiale in Inghilterra e la conquista di una medaglia di bronzo a squadre nella categoria Senior, e quest?anno con l?invito ufficiale a partecipare all?edizione americana di aprile insieme ai pi? forti tiratori di tutto il mondo. Il successo, per?, genera invidie e gelosie, e diventa un terreno fertile dove nasce la mala pianta del taroccamento di bassa qualit? che danneggia in maniera irreparabile il prodotto originale e i suoi inventori o fabbricanti. Ecco allora che, dopo il compak verde sta facendo la sua prevedibile comparsa il doppietto: un altro patetico clone partorito da chi ormai riesce solo a cercare meschine scorciatoie per recuperare il terreno perduto. Ma le brutte copie non sono destinate a durare e sono certo che, come ? stato per il green, anche questo doppietto far? presto i conti con i tiratori e, soprattutto, con quel galantuomo che ? il tempo. Felice Buglione
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notizia creata il giorno 04-03-2015
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